Negli ultimi anni ci sono stati degli importanti cambiamenti nel Codice della Crisi d’Impresa, all’apparenza non favorevoli soprattutto per i soci amministratori delle S.rl. Questi infatti, sono chiamati a rispondere ai creditori dell’impresa qualora si presenti una crisi nell’azienda.
Ma le novità apportate dai legislatori non sono così drastiche per tutti i soci amministratori. Le stesse infatti, suggeriscono o meglio, rendono necessarie, delle procedure per far sì che nessuno rischi di dover rispondere persino con i propri beni personali.
Chi rischia di più nella responsabilità limitata?
Immagina un viaggio in macchina insieme ad altre persone. Condividi spese e manutenzione del veicolo con il tuo partener, pur essendo intestata a te, siete stati entrambi eletti “responsabili del viaggio”. Qualora i vostri atteggiamenti vengano meno al vostro ruolo di responsabili del viaggio, in caso di imprevisti spetterebbe a voi risponderne.
Vi fermino ad un posto di blocco e risulta che la macchina non è assicurata? Vostra la responsabilità di non aver pagato l’assicurazione.
L’olio del motore era agli sgoccioli e ha fatto spegnere l’auto nel bel mezzo del viaggio? Vostra la responsabilità di non aver controllato che tutto fosse in ordine.
La macchina ha un problema e si spegne all’improvviso, lasciandovi a piedi. Voi due però siete intenzionati a proseguire il viaggio, pagandovi un biglietto del treno, non tenendo conto delle condizioni economiche degli altri passeggeri. Vostra la responsabilità di tenere unito il gruppo, nella buona e nella cattiva sorte!
Questi frivoli esempi sono utili per farti capire che in una S.r.l. non rischia esclusivamente chi è un socio amministratore, solo perché ha quel ruolo. Rischia di dover rispondere ai creditori d’impresa per non aver adempiuto ai suoi doveri, che il Codice della Crisi d’Impresa ha così stabilito.
Ecco le novità introdotte per una S.r.l.
- “… gli amministratori rispondono verso i creditori sociali per l’inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione e dell’integrità del patrimonio sociale. L’azione può essere proposta dai creditori quando il patrimonio della società risulti insufficiente al soddisfacimento dei propri crediti…”
Che fine ha fatto la responsabilità limitata? Non esiste più? Con la nuova riforma infatti, anche i soci-amministratorisono esposti ad azioni di rivalsa da parte dei creditori. Un pratico esempio? Se l’amministratore in questione non ha adottato alcuna misura di controllo che permettesse di avvisare per tempo l’arrivo di una crisi, di qualsiasi tipo fosse, questa figura rischia di dover rispondere di quanto detto sopra.
Caso diverso è per chi possiede le quote societarie: potete fare sonni tranquilli!
- “… l’imprenditore che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi d’impresa e della perdita della continuità aziendale…”
In sostanza: se c’è uno stato di insolvenza e la S.r.l. finisce i soldi, non è automatico che l’amministratore sia ritenuto responsabile. Lo diventa nel momento in cui non ha adottato quelle misure di prevenzione adeguate, ovvero non ha optato per il controllo di gestione, che diventa così obbligatorio.
- “Sindaco o Revisore legale dei conti. La nomina degli organi di controllo o revisore è obbligatoria nelle S.r.l. che per 2 esercizi abbiano superato almeno uno dei seguenti limiti: a) 4.000.000 di ricavi b) 4.000.000 di attivo dello Stato patrimoniale c) n.20 dipendenti occupati in media”
La terza modifica presente nel codice completa la procedura, dal momento che stabilisce tramite requisiti quali saranno le S.r.l. sottoposte al controllo di un Revisore. Nello specifico le S.r.l. con 20 dipendenti o almeno 4 milioni di ricavi.
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