Quello degli affidamenti bancari tra cui il Fido bancario, SBF (salvo buon fine) , Anticipo fatture, del Rating e della Pianificazione finanziaria sono argomenti scottanti, spesso causa di discussioni e disaccordi.
L’accesso al credito è un fattore particolarmente importante per la sopravvivenza di un’impresa, specialmente in una congiuntura economica difficile come quella che stiamo vivendo adesso. Assicurare quindi una gestione virtuosa di questo sistema è il compito principale degli strumenti del rating, del fido bancario e della pianificazione finanziaria.
Oggi andiamo quindi a scoprire cosa sono questi elementi, come si calcolano e cosa puoi fare tu per migliorare la tua posizione al riguardo.
Fido bancario, rating e pianificazione finanziaria, la triade del management perfetto
Forse non l’hai mai immaginato, ma il Rating è un sistema di valutazione che risale al secolo scorso. Tutto ebbe inizio, infatti, quando l’avvocato e imprenditore statunitense Henry Varnum Poor cominciò un’ostinata lotta per obbligare le aziende a rendere pubblici i propri bilanci.
L’idea di fondo era molto semplice: perché dovrei investire su di te se non sono a conoscenza del rischio?
Il figlio riuscì a completare la sua opera, creando una serie di indici finanziari e andando poi a fondare la celeberrima Standard & Poor’s, la prima agenzia di rating della storia. Analogamente, John Moody nel 1909 ebbe la stessa idea, fondando invece la Moody’s.
Si capisce, dunque, come questo bisogno fosse fortemente sentito già all’epoca, quando non si aveva una previsione dell’andamento di mercato e gli investitori erano, a buona ragione, incerti sul loro denaro.
Proviamo adesso a dare una definizione di rating, per capire bene di cosa si tratta: il rating bancario viene definito come un voto, espresso in lettere o numeri, dato a un’azienda per esprimere il rischio d’investimento. In parole povere, quanto è affidabile nel restituire un prestito ricevuto.
Non è una valutazione semplice da fare, poiché comprende tutta una serie di fattori quantitativi e qualitativi. Nel corso degli anni i sistemi di valutazione sono stati oggetto di diversi rimaneggiamenti, al fine di migliorare la qualità del giudizio.
Basilea 3
L’ultimo accordo al riguardo risale al 2010, e si tratta di Basilea 3. In quella occasione – in seguito alla crisi finanziaria del 2007 – si è deciso di aggiornare le regole per conformarle alla situazione contemporanea, in modo da dare maggiore solidità al sistema.
Mentre con Basilea 1 venivano definiti dei requisiti e dei valori uguali per tutte le imprese, successivamente si è andato a differenziare il rischio e il capitale che la banca deve mettere da parte dopo un prestito a seconda dell’impresa.
Per un’azienda notoriamente affidabile, quindi, il capitale da mettere da parte sarà minore, mentre per una ad alto rischio di insolvenza sarà maggiore.
Il sistema di valutazione che le banche utilizzano può essere interno o esterno. Nel primo caso si parla di valutazione standard, ossia sulla base dei criteri delle agenzie di rating, mentre nel secondo di IRB – Internal Rating Based. Si tratta dunque di criteri e valutazioni fatti dalla banca stessa.
Interessante, mi dirai. Ma perché questo dovrebbe riguardare me imprenditore?
Per due motivi molto semplici:
- Non sei solo un imprenditore, ma anche un cittadino contribuente: se una banca si trova in difficoltà finanziarie perché le imprese non sono rientrate dei loro debiti, a rimetterci sarà l’intera collettività, te compreso.
- Il fattore di rischio per la banca influenza il costo del tuo prestito e le successive condizioni di rimborso.
L’intervento principale di Basilea 3 è stato quello di suggerire alle banche di accantonare più capitale, proprio per far fronte a queste problematiche.
Fido bancario
Ora che hai capito perché è importante il rating per la tua azienda, passiamo al fido bancario. Potremmo dire che l’affidamento bancario è una conseguenza del rating, perché si tratta dell’azione successiva alla valutazione da parte delle banche.
Il fido bancario è l’azione della banca di mettere a disposizione una somma per un’azienda, oppure a provvedere per conto suo a un’obbligazione nei confronti di un terzo.
Si tratta di una categoria ampia, che ricopre diversi tipi di prestiti e obbligazioni. Al di là del semplice affidamento di un capitale, si tratta di una sorta di “fiducia” data all’imprenditore da parte della banca.
Tra i tipi di fido bancario rientra quindi sicuramente il fido di cassa: è, in pratica, la possibilità di avere sul proprio conto una disponibilità extra, fornita dalla banca. Questa disponibilità può essere utilizzata senza particolari limiti o preavvisi, eccetto quello del totale precedentemente pattuito.
Il castelletto bancario si riferisce invece allo smobilizzo dei crediti.
Per quanto riguarda gli obblighi verso terzi, invece, possiamo sicuramente citare le fideiussioni, che si distinguono in relative a liquidità o ad azioni da fare.
Esistono anche altri tipi di fido bancario, progettati sulla base delle esigenze dell’imprenditore. In ogni caso, si tratta di strumenti che aiutano l’imprenditore nella gestione delle attività e delle spese quotidiane, molto spesso addirittura indispensabili.
La vita di un proprietario di un piccolo business è fatta di sfide e scommesse, molto spesso non sai se riuscirai a farcela il prossimo mese, devi riuscire ad accantonare quanto più possibile per far fronte alle spese e pagare gli stipendi, anche quando i clienti ritardano i pagamenti, abitudine piuttosto comune purtroppo!
Avere dunque una fonte da cui attingere per risolvere i problemi è spesso quello che ti fa continuare ad andare avanti.
Pianificazione finanziaria
Se probabilmente avevi già sentito parlare del fido bancario, non è lo stesso per la pianificazione finanziaria. Questo è il terzo strumento che completa la triade di un buon management d’impresa, almeno per quanto riguarda il lato finanziario.
Si parla di pianificazione finanziaria quando si progetta uno sviluppo dell’impresa che deve coincidere con un equilibrio finanziario.
La pianificazione finanziaria consiste quindi nello stilare un piano d’azione che consenta di avere a disposizione le risorse necessarie per far fronte alle ciclo operativo.
Anche questa può essere relativa tanto all’individuo quanto all’azienda: purtroppo, in Italia si sente parlar poco di entrambi i casi.
Dopo aver ricevuto un fido bancario, ad esempio, l’imprenditore dovrà porre in essere una pianificazione finanziaria per capire come restituire quanto dovuto.
Probabilmente, se la pianificazione fosse stata fatta prima, non ci sarebbe stato neanche bisogno del fido bancario!
Il raggiungimento di un obiettivo è quindi uno degli scopi che la pianificazione finanziaria si prefigge. Non è semplice capire quale sia quest’obiettivo. Si tratta di una valutazione da fare dopo aver ascoltato il parere dei vertici e aver verificato l’andamento dell’azienda.
Per svolgere questo ruolo esiste una figura preposta, quella del pianificatore. Suo sarà il dovere di individuare la priorità dell’azienda.
Ciò presuppone l’esistenza di una visione strategica, che tuttavia, specialmente nei piccoli business, a volte manca. La mancanza di una visione d’insieme inficia l’andamento dell’azienda stessa.
Un aiuto alla pianificazione finanziaria viene dal business plan, che consente di mettere su carta gli step necessari per il compimento di un progetto.
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Lo scopo ultimo della pianificazione finanziaria è quindi quello di venire a conoscenza e raggruppare le informazioni necessarie per ottimizzare la gestione aziendale e finanziaria, agire sul rating stesso e non sul suo effetto, ovvero il tasso nominale.
In definitiva…
Per mantenere in salute il tuo business hai bisogno di una serie di strumenti. Questi ultimi possono essere offerti da vari organismi, per cui è necessario essere a conoscenza di come questi organismi operano per non incorrere in sorprese.
Sapere come la tua impresa viene valutata a livello di affidabilità, conoscere il sistema di fido bancario più adatto a te e intraprendere una politica di pianificazione finanziaria ti consentirà di aumentare il livello di redditività del tuo business e migliorarne la gestione.
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