Il primo comandamento per ogni imprenditore è: il conto aziendale è sacro e inviolabile.
La realtà molto spesso è diversa da come dovrebbe essere; soprattutto nelle società di persone vengono consentiti i prelevamenti dei soci che devono – o dovrebbero – essere sempre ben individuati e valutati.
Anche tu hai l’abitudine di attingere somme per esigenze diverse da quelle aziendali? Il conto prelevamento soci: vediamo cosa significa questa voce in bilancio e quali cautele è bene adottare per evitare rischiose perdite di esercizio.
Conto prelevamento soci: che cos’è e quali sono i rischi
Uno dei problemi che ricorre abbastanza di frequente nei bilanci delle società di persone è la voce patrimoniale relativa al prelevamento dei soci. In questo tipo di società, infatti, il fenomeno è particolarmente frequente, per una duplice ragione:
- da un lato, il carattere personale del rapporto che lega il singolo socio alla società;
- dall’altro, le minori formalità a cui sono soggette questo tipo di società rispetto a quelle di capitali.
Se dunque si tratta di una prassi diffusa, è di fondamentale importanza che tu conosca esattamente quali sono i rischi di tale modus operandi; rischi, precisiamo subito, non solo di carattere fiscale e patrimoniale, ma, in alcuni casi, addirittura penali. E non solo per il socio che effettua il prelevamento, ma soprattutto per la società stessa.
In genere i prelevamenti dei soci hanno natura di acconti sugli utili in corso di formazione; ma non è detto che tali utili siano poi effettivamente realizzati.
Ecco perché tale voce deve essere attentamente valutata.
Il conto prelevamento soci, insomma, è un’arma a doppio taglio: può rivelarsi uno strumento utile per consentire di avere immediata liquidità, se utilizzato con estrema cautela, e, soprattutto, evitando il fai-da-te.
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Sei pronto ad esaminare più nel dettaglio la normativa dettata al riguardo dal Codice Civile?
Conto prelevamento soci: le norme di riferimento
Prima di addentrarci nell’analisi del prelevamento in conto utili dei soci, chiariamo subito che la legge detta una disciplina diversa a seconda del tipo di società.
Anche su questo aspetto è dunque importante che tu rifletta quando decidi quale forma giuridica dare alla tua impresa.
Come abbiamo già visto in diversi articoli, le società non sono tutte uguali; al contrario, scegliere tra – ad esempio – una società di persone o una società di capitali può fare una gran differenza, in materia fiscale e non solo.
Sicuramente non è una scelta semplice, anche perché possono incidere molti fattori: ecco perché una consulenza aziendale personalizzata è sempre una buona idea!
Conto prelevamento soci nelle società semplici
L’art. 2262 del Codice civile detta un principio fondamentale per questo tipo di società: il socio ha diritto a percepire la propria quota di utili solo dopo l’approvazione del rendiconto, a meno che nello statuto sociale venga stabilito un patto contrario.
Cosa significa questa norma?
Per poter prelevare somme, sotto forma di acconti sugli utili, dal conto sociale è necessario un patto specifico tra i soci. Altrimenti tale prelevamento non è permesso, ma occorre attendere la chiusura dell’esercizio.
A questo punto la domanda sorge spontanea: cosa accade se il socio preleva senza averne il preventivo permesso? Commette un illecito penale: addirittura l’art 2627 del codice civile prevede l’arresto fino ad un anno.
Conto prelevamento soci nelle società in nome collettivo ed in accomandita semplice
Per tali tipologie societarie interviene l’art 2303 del Codice civile: è vietato farsi luogo a ripartizione di somme se non per utili realmente conseguiti. Il che, ragionevolmente, porta a ritenere che – come avviene per le società semplici – anche in questo caso per poter effettuare prelevamenti sia necessario un rendiconto approvato.
Ma attenzione, qui sta la differenza rispetto alla società semplice, la norma in questi casi è molto più categorica.
Per snc e sas, infatti, non sono previsti patti in deroga: questo dovrebbe significare che l’erogazione di un acconto sugli utili sia sempre vietata, almeno stando alla lettera della norma.
Tuttavia, sul punto, vi sono state sentenze contrarie che hanno ammesso anche per sas ed snc la possibilità di consentire acconti sugli utili in presenza di una specifica clausola da inserire nello statuto.
Conto prelevamento soci nelle società di capitali
Un rapido sguardo anche a questo tipo di società, sebbene si tratti della forma societaria meno utilizzata dalle PMI.
In questo caso, poiché il bilancio è assoggettato al controllo della Corte dei Conti, è in generale sempre possibile erogare acconti sui dividendi, purché si verifichino alcune condizioni.
A norma dell’art 2433 del Codice civile, la distribuzione degli utili può essere effettuata solo a seguito dell’assemblea che approva il bilancio e delibera sulla stessa distribuzione.
Cosa comporta il prelevamento in conto utili dei soci
L’abitudine, piuttosto diffusa, di effettuare prelevamenti da parte dei soci di somme di denaro direttamente dalle casse societarie, come abbiamo visto, va sempre autorizzata a monte.
Se vuoi metterti al riparo da conseguenze spiacevoli, abbiamo dei suggerimenti per te:
- inserisci nello statuto della tua società una clausola che permetta l’erogazione degli acconti sugli utili;
- fai estrema attenzione che le somme prelevate dai soci in acconto trovino poi copertura nell’utile effettivamente prodotto a fine esercizio. Questa regola è essenziale per evitare la distrazione illecita di attività sociali;
- nel caso in cui i prelevamenti eseguiti in corso d’anno siano superiori all’utile prodotto, vanno immediatamente ripianati;
- sii consapevole che si tratta di un’operazione potenzialmente rischiosa.
Attenzione, quest’ultimo punto è particolarmente importante. Il rischio non è solo per i soci, ma per la stessa società. Vediamo perché.
Rischi per la società
I prelevamenti dei soci rappresentano una decurtazione del patrimonio netto della tua azienda e potrebbero quindi determinare delle perdite di esercizio.
Se superano gli utili e non vengono ripianati tempestivamente, si determina un deficit patrimoniale che potrebbe avere ripercussioni delicatissime fino ad arrivare al fallimento della società.
Ma c’è un altro rischio, sul piano fiscale, in caso di interessi passivi portati in deduzione.
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Rischi per i soci
Il prelevamento incontrollato da parte dei soci è estremamente rischioso anche per chi lo effettua:
- può essere contestato dal Fisco come ricavo in nero e, dunque, essere oggetto di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate anche in presenza di una contabilità perfettamente regolare;
- ove risulti superiore agli utili effettivamente spettanti, può dare origine ad una responsabilità giuridica del socio nei confronti della Società stessa e degli altri soci.
Specialmente tale ultimo aspetto è da approfondire.
Il prelevamento di denaro dalle casse sociali, laddove non vi sia un’esatta corrispondenza in utili effettivamente conseguiti, comporta il diritto della Società di ottenere la restituzione di quanto illegittimamente preso nei confronti del socio “scorretto”.