La chiusura di bilancio è un delicato momento, sia temporale che amministrativo, relativo alla gestione delle entrate e delle uscite. È proprio in questo frangente che vengono “tirate le somme” e si verifica l’andamento complessivo riferito a quel determinato periodo.
Oggi ci addentriamo quindi nel merito della chiusura di bilancio, delle sue modalità e dei metodi da adottare per una corretta redazione delle scritture di chiusura bilancio. Se infatti qualche errore di calcolo o di considerazione arriva a inficiare il bilancio d’esercizio le conseguenze possono essere anche importanti!
Chiusura di bilancio: facciamo tornare i conti nel bilancio d’esercizio nel modo giusto
Ogni tipo di azienda, dal meccanico alla multinazionale, deve effettuare determinate azioni per la sua gestione amministrativa e contabile. Una di queste azioni è sicuramente la redazione del bilancio d’esercizio, che consente di tenere sotto controllo entrate e uscite.
L’invenzione del bilancio d’esercizio ha notevolmente facilitato il lavoro di amministrazione, poiché si tratta di un unico documento destinato a contenere le voci di entrata e di uscita, ossia di guadagno e di spesa, con lo scopo ovviamente di portare a casa a fine esercizio un segno +.
Potrebbe sembrare un gioco da ragazzi, ma gli imprenditori sanno che non è proprio così.
Al termine di ogni esercizio, quindi, spetta al reparto amministrativo e contabile effettuare una serie di operazioni che prendono in nome di chiusura di bilancio o, più banalmente, chiusura dei conti. Solo grazie a ciò è possibile ottenere il bilancio di chiusura e di conseguenza determinare l’intero bilancio di esercizio.
A partire da questo bilancio, poi, viene anche definito il reddito fiscale.
Cos’è il bilancio aziendale
Facciamo un passo indietro e, prima di parlare della sua chiusura, cerchiamo di capire cos’è concretamente un bilancio aziendale. Con questo termine intendiamo una serie di documenti di natura contabile che ogni impresa ha l’obbligo di produrre. Perché? Perché, in soldoni, abbiamo tutti il dovere di essere trasparenti sulla nostra situazione patrimoniale.
Da cosa è formato
Sono diversi gli elementi che concorrono alla formazione del bilancio d’esercizio. Possiamo sicuramente annoverare:
- Lo stato patrimoniale
- Il conto economico
- La nota integrativa
- Il rendiconto finanziario.
Tutti questi elementi sono indispensabili per una corretta chiusura di bilancio. Inoltre, il procedimento si divide in alcune fase temporali, che includono ad esempio la redazione dell’inventario, la registrazione delle scritture e il saldo.
Perché la chiusura di bilancio
Abbiamo detto che per ogni impresa vige l’obbligo di trasparenza sulla propria situazione economica, un po’ come avviene anche per i privati cittadini. Ma non tutte le società hanno gli stessi obblighi.
Le società di capitali, ad esempio, devono redigere il bilancio rispettando determinati requisiti, ossia degli schemi di bilancio, e devono inoltre renderlo pubblico.
Le società di persone e le imprese individuali possono invece redigere il bilancio senza attenersi a schemi obbligatori. A disciplinare questi obblighi è l’articolo 2217 del codice civile.
Inoltre, intervengono anche i principi contabili dell’Oic, secondo cui il bilancio deve ispirarsi al principio della competenza economica ed effettuare determinate azioni in sede di apertura e chiusura di bilancio.
La verifica delle scritture contabili della chiusura di bilancio
Ora che abbiamo capito in cosa consiste il bilancio, vediamo come chiuderlo!
La prima cosa da fare è la verifica delle scritture contabili, e quindi verificare alcune voci come i beni ammortizzabili, il saldo banche, che deve corrispondere all’estratto conto di fine anno, la cassa e i crediti v/clienti, ossia le voci attive e i debiti v/fornitori, le voci passive.
Se tutto corrisponde, si procede come di consueto. Se invece si riscontrano degli errori, bisognerà determinare se questi sono tanto rilevanti da inficiare la validità del bilancio stesso. In questo ultimo caso, saranno necessarie delle correzioni.
Le scritture di assestamento
Sempre necessarie alla chiusura di bilancio sono le scritture di assestamento, ossia movimenti che hanno lo scopo di stornare o al contrario integrare alcune componenti. In pratica, si tratta di movimenti che sono afferenti a quell’esercizio ma non sono ancora stati concretamente incassati o pagati. In questo modo è possibile “spostare nel futuro” queste operazioni.
Perché i dati non corrispondono?
Prima di lasciarsi prendere dal panico è bene fare alcune considerazioni. Come i reparti amministrativi delle grandi aziende sanno, non sempre le spese e le entrate dichiarate vengono effettivamente fatte/incassate nel periodo di riferimento.
Fiscalità e cassa non vanno quasi mai di pari passo!
Anzi, moltissime spese ed entrate si trovano per un motivo o per un altro a non far parte dell’anno finanziario in cui vengono registrate: un esempio sono le fatture di dicembre.
Il criterio di competenza finanziaria, semplicemente, non corrisponde con quello di competenza economica. Le scritture di assestamento servono quindi proprio a questo scopo.
La chiusura di bilancio
Solo una volta effettuate tutte queste operazioni si può parlare di chiusura di bilancio. Questo ci permette di ottenere il reddito di esercizio, ossia il famoso segno + o – dal quale dipendono i tuoi affari (e il tuo buonumore), determinato dalla differenza tra i ricavi e i costi.
Analogamente, al momento della riapertura dell’anno finanziario, verranno effettuate altre operazioni relative alla distribuzione degli utili e allo storno o integrazione di fatture o spese dell’anno precedente.
L’utilità del bilancio
Come abbiamo detto, il bilancio di esercizio è disciplinato dalla legge per tutti i tipi di impresa, anche per la ditta individuale seppur con modalità diverse.
Al di là dell’obbligo di legge, però, è necessario guardare al bilancio non solo nel momento della chiusura, ma attraverso un buon controllo di gestione che consente di avere sotto controllo le voci di entrata e uscita, gli indici e lo stato patrimoniale nel suo complesso, per poter prevedere i dati di chiusura.
Nelle prossime settimane analizzeremo nel dettaglio alcune voci del bilancio per determinare anche la percezione della tua impresa nei confronti del pubblico, delle banche e degli investitori.
Alla prossima settimana, scopriamo come determinare il calcolo tasse!