La manovra economica messa a punto dal Governo introduce, tra le altre previsioni, una nuova normativa fiscale in materia di buoni pasto, che fa nettamente propendere per la scelta dei ticket elettronici. Tra buoni pasto elettronici o rimborsi in busta paga, infatti, la scelta va a netto vantaggio dei primi.
E questo vale non solo per il dipendente, ma anche per te imprenditore.
I vantaggi fiscali di cui puoi beneficiare sono infatti diversi, e noi di Andrew & Sax sappiamo molto bene quanto sia importante per te e per la tua attività ogni singolo euro risparmiato.
Per aiutarti a fare la scelta migliore, in questo articolo approfondiremo quali sono i nuovi vantaggi fiscali in relazione al buono pasto elettronico, cosa cambia nel 2020 rispetto agli anni passati e soprattutto quale scelta sia la più vantaggiosa tra ticket elettronico e accredito in busta paga.
Buoni pasto elettronici o rimborsi in busta paga: le novità dal 2020
Tra i benefit aziendali più diffusi vi sono sicuramente i buoni pasto. Di certo ne hai sentito parlare, o magari sei tra quegli imprenditori che già li elargiscono ai propri dipendenti in sostituzione del servizio mensa.
Devi sapere però che a partire dal 1 gennaio 2020 cambia la normativa fiscale in materia di voucher elettronici: i limiti di esenzione previsti per i buoni pasto sono stati modificati rispetto agli anni passati. La variazione però è diversa a seconda che si tratti di voucher elettronici o voucher cartacei, ed è a tutto vantaggio dei primi.
Decidere infatti tra i buoni pasto elettronici o i rimborsi in busta paga di quanto speso per il pasto comporta diversi vantaggi soprattutto fiscali dal lato non solo del lavoratore, ma anche del datore di lavoro.
Per comprendere meglio, facciamo un passo indietro e chiediamoci cosa siano i buoni pasto e quali sono le novità introdotte dal 2020.
Tutto ciò che devi sapere: cosa sono i buoni pasto e come sono disciplinati
I buoni pasto, detti anche ticket restaurant dal nome di una nota società che li emette, sono dei documenti attestanti l’erogazione di un servizio sostitutivo della mensa aziendale.
In pratica, se nella tua azienda non è previsto un servizio mensa, puoi concedere ai tuoi dipendenti i voucher per consentire loro di consumare il pasto durante la giornata lavorativa.
Naturalmente, il buono pasto non è un diritto del lavoratore, ma un benefit che viene concesso dall’imprenditore: si tratta infatti di un plus che non ha carattere retributivo, bensì assistenziale. Possono diventare obbligatori solo qualora siano previsti dal contratto collettivo.
Prima di individuare gli effettivi vantaggi della concessione di buoni pasto elettronici o rimborsi cartacei, è opportuno approfondire il concetto di buono pasto, chiarendo come possa essere utilizzato, da chi, e quanti tipi di buoni pasto esistono.
Come possono essere utilizzati i buoni pasto?
I buoni pasto possono essere spesi dal titolare anzitutto per la somministrazione diretta di gastronomia e bevande da parte di esercizi pubblici o privati convenzionati.
Ma non solo: è possibile acquistare prodotti alimentari presso supermercati o rosticcerie, quindi con i buoni pasto si può effettuare la normale spesa alimentare limitatamente ai prodotti “freschi”.