“Ma il tuo break even point è basso o alto?”
Probabilmente ti sarà capitato nella tua vita da imprenditore di aver ricevuto questa domanda da un tuo collega, ma lo avrai liquidato rispondendo “È basso, va tutto alla grande”, senza neanche sapere di cosa stesse parlando!
Avrai sicuramente avuto a che fare con i bilanci annuali, probabilmente anche con un business plan, ma il break even point – spesso abbreviato in bep – è uno strumento che non tutti conoscono. Oggi ti spiegherò cos’è è perché non dovresti ignorarlo.
Break even point: cos’è e a cosa serve
Il break even point – molto spesso abbreviato in bep – è il punto di pareggio tra entrate e uscite per un’impresa.
Cosa vuol dire quindi? Vediamo se siamo in grado di rispondere alle seguenti domande…
– Quanto mi costa “alzare la saracinesca” tutte le mattine?
– Quanto margine ho in questo momento su un determinato prodotto o servizio?
– Mi hanno tirato il prezzo su un lavoro/commessa, guadagno, vado a pari o perdo?
Il bep serve innanzitutto a verificare la quantità necessaria di merce o servizi da produrre e vendere per chiudere il bilancio in pari. Tramite dei calcoli che tengono in conto i costi totali annuali è possibile venire a capo dell’ammontare necessario per raggiungere il punto di pareggio. È quindi lo strumento per eccellenza per capire sei stai effettivamente guadagnando e quanto!
Inoltre, il break even point è anche il punto di partenza per preparare le tue strategie di marketing e capire cosa c’è bisogno di migliorare e come puoi affrontare un mercato che determina i prezzi senza possibilità di trattativa!
Come si calcola
Le vecchie generazioni, che hanno fatto la storia delle PMI italiane, ci hanno insegnato che per “guadagnare” dobbiamo applicare un margine X, ad esempio su questo articolo almeno il 30%, guai ad andare sotto, piuttosto lascia perdere.
Ma siamo sicuri che oggi sia ancora cosi? E soprattutto possiamo permetterci di mandare via un cliente solo perché ha trovato un prezzo migliore di quello che stiamo proponendo noi?
Il calcolo break even point è un’operazione abbastanza complessa, poiché deve tener conto di una serie di fattori, tra cui i costi fissi e variabili e i volumi di produzione. Dei primi abbiamo già parlato qui, mentre per identificare i costi variabili basta sapere che si tratta di quei costi che crescono proporzionalmente al crescere della produzione.
Il break even point è quindi quel punto immaginario in cui la retta dei costi totali e quella dei ricavi totali vanno a sovrapporsi: in sostanza, è il punto di equilibrio in cui il guadagno è pari a 0.
Avevi idea dell’esistenza uno strumento del genere? Da adesso puoi decidere il prezzo del tuo prodotto senza lasciarti influenzare da quanto vuoi guadagnare, ma da quello che ti serve guadagnare.
Break even point e break even analysis
Il calcolo del break even point viene anche definito break even analysis. Quest’ultima è una serie di operazioni che tiene conto dei costi sostenuti – divisi in fissi e variabili – e di altri fattori che concorrono alla definizione del bep.
Solo se hai a portata di mano tutti questi dati puoi procedere a identificare il tuo break even point.
Cosa succede a questo punto? Molto semplice, il bep diventerà la tua guida universale per decidere il prezzo di qualunque cosa! Potrai vedere che, anche con un margine differente da quello che stai applicando di base, magari riesci comunque a coprire le spese e a guadagnare, piuttosto che scoprire che con lo stesso stai perdendo!
Questo difetto di calcolo dei margini ignorando il bep è molto spesso ciò che ti porta a vedere degli utili sulla carta a fine anno, ma le casse vuote… ti sei mai chiesto come questo sia possibile?
Ovviamente le cose si fanno più complicate nel caso in cui la tua azienda non venda un prodotto solo! In tal caso infatti, non esiste un costo unitario universale, ma il prezzo deve essere calcolato in base alle materie prime di ogni prodotto, rendendo il calcolo break even point ancora più complesso.
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Come funziona
Sicuramente ti starai chiedendo quanti errori hai commesso fino a oggi a causa di questo tassello mancante! Da oggi non dovrai più pensarci, perché questo strumento è fruibile da tutti. L’importante è tenerne conto in ogni decisione imprenditoriale che dovrai prendere.
Questo ipotetico filo del rasoio su cui cammini, che ha ai suoi lati lo strapiombo dei ricavi e dei costi, è tenuto su da un consulente aziendale. Solo lui, infatti, sarà in grado di effettuare quella serie di calcoli che ti porterà a conoscenza del tuo break even point, e da lì partire con un’intera strategia di pianificazione finanziaria, marketing e pubblicità, investimenti e molto altro, tutto quello che ti permetterà di stare sul mercato, conoscerlo e sftuttarlo al meglio.
Oltre il bep
Il bep è infatti anche uno dei componenti del business plan, per cui è assolutamente necessario per due motivi. Il primo è verificare la correttezza delle entrate e delle spese, non solo annualmente, ma anche a livello mensile o addirittura giornaliero: se il tuo bilancio di aprile è pari alla metà di quello che avevi preventivato, significa che nei mesi successivi dovrai rimboccarti le maniche per recuperare le entrate mancanti, attraverso lavoro extra, adeguamento dei prezzi o altre tecniche.
Inoltre, il break even point ti consente anche di capire se esiste un margine per effettuare spese e investimenti, verificando anche quanto sta crescendo il tasso di imposizione fiscale!
Il bep infatti è il punto di partenza anche per tenere sotto controllo le incidenze fiscali e capire in tempo reale come intervenire senza dover affrontare i grandi movimenti di fine anno solitamente imposti dal commercialista, anche quando la cassa, paradossalmente, ti dice il contrario.
Tutte operazioni che, effettuate con razionalità e criterio, ti consentiranno di far crescere il tuo business. Opportunità che potrebbero sfuggirti con una politica dei prezzi avventata e che non tiene conto delle analisi fatte.
Individuare con successo il break even point è quindi solo il punto di partenza di una più ampia strategia, in cui sono compresi analisi e report relativi al passato, nonché previsioni e progetti per il futuro. Un punto di partenza non solo a livello organizzativo, ma anche materiale: potremmo infatti definire il bep come il “minimo sindacale”, il rotto della cuffia: qualcosa che non è certamente sufficiente per chiudere un anno finanziario e definirlo positivo.
Per portare avanti un’attività di successo è necessario andare ben oltre il break even point, e questo è possibile solo tramite un’accurata pianificazione che tenga conto di elementi previsti e imprevisti, tasse, imposte, spese extra e guadagni preventivati.
Sei pronto?
Ora che sei a conoscenza dell’esistenza di questo strumento, non si torna più indietro! Dovrai tenerlo in considerazione per ogni decisione rilevante, per ogni investimento e per ogni spesa extra sostenuta.
Se fino a oggi hai sei andato a braccio, se hai preso decisioni dettate dallo storico, dal bisogno o da altri fattori, da oggi potrai avere uno standard da seguire, uno strumento professionale preciso e imparziale, che ti permetterà di stare tranquillo e soprattutto di vedere realmente quegli utili che da tempo sono solo sulla carta, ci creano tasse da pagare, e ci lasciano ben poco in tasca.
Tu vali, il tuo lavoro vale, la tua azienda vale, è giunto il tempo di vedere realmente questi risultati!
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