Problemi con i dipendenti? Cosa NON fare nella gestione delle risorse umane

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problemi con i dipendenti

problemi con i dipendenti

Abbiamo sottolineato più volte l’importanza fondamentale del capitale umano per il raggiungimento dei tuoi obiettivi imprenditoriali: le persone che lavorano con te sono una delle risorse più preziose (se non la più preziosa) di cui tu disponga ed è per questo che è così importante saperle motivare, incentivare e premiare nel modo giusto.

Ma non sempre il rapporto interpersonale è facile: può accadere infatti che insorgano problemi con i dipendenti e non necessariamente per “colpe” da ascrivere ad una parte piuttosto che all’altra. Diventa però essenziale saper individuare gli errori, per prevenire conseguenze più serie e risolvere le criticità.

Problemi con i dipendenti: un equilibrio delicato 

Il ruolo del manager di un’azienda non è semplice, lo sappiamo bene. Soprattutto non è facile conciliare la gestione del personale con il raggiungimento degli obiettivi nel medio-lungo periodo.

Sono necessarie spiccate doti organizzative, una netta propensione alla pianificazione e soprattutto la capacità – non certo da tutti – di mettersi in discussione. Esiste una sottile linea tra la motivazione e la sfiducia, tra l’entusiasmo e la noia a cui devi prestare la massima attenzione: non sottovalutarla mai!

Abbiamo già parlato di cosa fare per motivare nel modo giusto i tuoi collaboratori, traendo il meglio da ciascuno di loro: in sintesi, dare loro ciò che si aspettano da te, e cioè:

  • Apprezzamento per il lavoro che svolgono;
  • Coinvolgimento in ogni aspetto della vita aziendale;
  • Riconoscimenti economici;
  • Comprensione ed interesse verso ogni aspetto della loro vita professionale e personale.

Ma attenzione: un aspetto fondamentale per evitare problemi con i dipendenti è quello di conoscere ed evitare i più comuni errori nella gestione delle risorse umane. Ma quali sono?

Errore #1: sottovalutare le abilità dei dipendenti

Il lungo processo di selezione che ogni tua risorsa umana ha affrontato, oltre naturalmente al successivo periodo di stage, hanno fatto sicuramente emergere le sue skills professionali.

Sarebbe un vero peccato quindi non valorizzare adeguatamente – o, peggio, ignorare del tutto – le abilità portate da ciascun dipendente nel proprio bagaglio professionale e accademico. Ricorda sempre che ognuna di esse può dare un valore aggiunto fondamentale alla tua impresa!

Naturalmente, nella valorizzazione delle skills non conta solo il titolo di studio, ma anche le attitudini, le passioni e persino gli hobbies di ogni persona.

Errore #2: pretendere troppo

Se, come abbiamo visto, è essenziale dare la giusta collocazione all’interno dell’azienda a ciascun dipendente sulla base delle sue specifiche abilità, sarebbe d’altra parte sbagliato pretendere la luna.

È vero che una sana competizione tra colleghi è una strategia molto utile per ottimizzare i risultati dell’impresa; ma non dimenticare mai il valore della persona, evitando di porre obiettivi che tu stesso sai essere irraggiungibili.

Inoltre non sottovalutare mai l’importanza di avere un team unito e collaborativo: creare eccessiva competizione non farà altro che mettere gli uni contro gli altri, in un pericoloso gioco di individualismi che non porta a nessun risultato. Come nel calcio, è la squadra che vince.

Errore #3: credere che l’unica cosa che conti sia il denaro

L’aspetto economico del lavoro è fondamentale, inutile negare questa assoluta verità; ognuno di noi lavora per avere un giusto compenso, per vivere dignitosamente e – se possibile – al meglio delle proprie capacità.

Ma ritenere lo stipendio l’unico elemento importante per i dipendenti sarebbe un errore grossolano. Chi lavora per la tua azienda mette passione e impegno in ciò che fa non solo per avere un salario a fine mese, ma perché il lavoro lo caratterizza come persona, gli dà uno scopo nella vita e contribuisce a migliorare la fiducia e la stima in sé stesso.

Quando valuti le attività che ognuno svolge all’interno dell’impresa stai valutando l’intera persona che hai di fronte: non dimenticarlo!

Errore #4: essere dispotico 

Sappiamo cosa starai pensando a questo punto: “questa è casa mia e qui comando io!”. Questo è senz’altro vero: a te spettano poteri e responsabilità, sei tu il primo artefice dei successi e dei fallimenti. Vero, ma poco lungimirante.

Per ottenere realmente i risultati che ti sei prefissato hai bisogno del capitale umano. Sii il regista e non il padrone, dialoga costantemente, delega e mantieni sempre un rapporto di fiducia con i tuoi collaboratori, così da spronarli a raccontarti cosa va bene e cosa no.

Ricorda: un capo che sa ascoltare è un capo che ottiene molto di più dalle persone che lavorano con lui.

Errore #5: non dare la giusta importanza alla formazione 

Se vuoi che la competitività della tua azienda rimanga sempre elevata devi investire.

Ma non solamente in nuovi prodotti e servizi, ma anche in corsi formativi e di aggiornamento per il personale, che favoriscano l’acquisizione di nuove competenze da spendere all’interno dell’impresa.

Le aziende italiane dove si lavora meglio (classifica 2019) 

Secondo la nota rivista Forbes, la classifica delle migliori aziende presso cui lavorare nel 2019 si basa proprio su alcuni parametri ben precisi, tra i quali credibilità, rispetto ed equità nel rapporto tra manager e dipendenti; orgoglio e coesione nei confronti dell’azienda ed infine – ma non da ultimo – divertimento sul posto di lavoro.

Tra queste aziende “top” ne abbiamo estrapolate 5, in cui vengono maggiormente messi in pratica i consigli sulla gestione ottimale delle risorse umane:

  1. Hilton: grazie alla Hilton University, accademia riservata ai propri dipendenti, la nota catena alberghiera offre un’attenzione particolare alla formazione continua, con oltre 2.500 corsi online in 28 lingue diverse;
  2. American express: oltre alla concessione dello smart working, il segreto di questo colosso è racchiuso nelle parole del CEO Ken Chenault: “i nostri dipendenti sono il nostro valore più grande”;
  3. Admiral Group: si distingue per l’attenzione alla formazione e allo sviluppo dei suoi dipendenti, con programmi di training costanti ed alcuni progetti studiati per aiutarli a conciliare il lavoro con la vita privata (denominati Spesa in ufficio e Genitori Contenti);
  4. Pfizer: l’azienda farmaceutica favorisce la leadership femminile con il 40% delle donne presenti in azienda;
  5. Adecco: anche in questa realtà lavorativa si offre una particolare attenzione al bilanciamento di carriera e sfera personale, offrendo percorsi personalizzati e tanto smart working.

Cosa ne pensi dei consigli che ti abbiamo dato? Avevi già adottato alcune strategie per rendere eccellente l’esperienza lavorativa all’interno della tua azienda? Contattaci per un affiancamento personalizzato alla tua specifica realtà imprenditoriale: insieme troveremo la strada giusta per ottenere il massimo dalle risorse umane!

 

 

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